La potenza deflagrante del covid 19 si è abbattuta non solo dal punto di vista sanitario, mandando in tilt il SSN e provocando migliaia di vittime, ma anche dal punto di vista economico. Ad oltre un anno e mezzo da quel nefasto 21 febbraio 2020, quando in quel di Codogno fu riscontrato il primo caso in un paese occidentale, il bilancio, soprattutto per alcune categorie, è stato catastrofico.
Basti pensare, ad esempio, a tutti quei settori legati al turismo, come il comparto alberghiero o della ristorazione, che solo quest’anno, grazie (anche) alla campagna vaccinale, hanno iniziato a vedere – seppur lontanamente – la luce in fondo al tunnel. Tra i settori di “sistema”, uno di quelli che ha sofferto maggiormente è stato l’automobilistico, tra i più importanti, a livello strategico, per le economie avanzate.
Nuove immatricolazioni: -20% durante la pandemia
Come affermato anche da Giovanni Spera, CEO di Finrent, il mercato delle auto ha subito un brusco colpo a causa della pandemia, almeno fino a metà 2020. I dati, in tal senso, ne sono la più fulgida ed evidente testimonianza: nello scorso anno, le immatricolazioni in Italia sono calate del 20%, mettendo a dura prova la tenuta del settore automobilistico.
Analoghi cali si sono verificati in tutti i paesi maggiormente sviluppati, a testimonianza di come la pandemia abbia alimentato paure e timori nell’animo dei consumatori, restii dal doversi assumere un impegno economicamente gravoso, qual è l’acquisto di una nuova autovettura, in uno scenario alimentato dall’incertezza.
La paura di perdere il posto di lavoro, piuttosto che veder sensibilmente diminuite le entrate mensili a causa della cassa integrazione, ha fatto capolino nella mente di un numero rilevante di consumatori, consigliando loro di rimandare a data da destinarsi questa operazione. Alla macchina, però, non si può certo rinunciare, soprattutto in quelle città o paesi dove l’offerta di mezzi pubblici è scarsa.
I nostri connazionali, di conseguenza, hanno guardato alle nuove opportunità presenti nel mercato automobilistico, valutando altre opportunità rispetto all’acquisto di un’autovettura nuova o usata. Da svariati anni, infatti, un settore era in crescita costante, ma durante la pandemia, in totale contrapposizione con quanto avveniva nel mondo delle nuove immatricolazioni, ha messo a segno un incremento piuttosto considerevole: il noleggio auto a lungo termine.
Noleggio a lungo termine: unico settore automobilistico cresciuto nel 2020
I numeri, anche in questo caso, chiariscono adeguatamente il concetto: nel 2020, il mercato dell’auto a noleggio ha fatto registrare un volume d’affari pari ad oltre 4 miliardi. Numeri estremamente lusinghieri in un contesto, come quello pandemico, che ha visto crollare interi settori. Il settore del “rent a car”, invece, è cresciuto, tra i pochi che possono vantare questo merito lo scorso anno.
Il successo del noleggio a lungo termine è testimoniato dal +2% fatto registrare dall’intero settore in termine di fatturato, unico comparto del mondo automobilistico ad essere cresciuto durante il nefasto 2020: oltre al quasi -20% delle prime immatricolazioni, infatti, va fatto registrare un pesantissimo -35% del settore del noleggio a breve termine, che ha pagato a caro prezzo l’estrema debolezza del settore turistico.
Se qualcuno pensava che questa crescita fosse dovuta, per l’appunto, dalla eccezionalità del contesto storico, i dati fatti registrare nel primo semestre del 2021 hanno riposto nel cassetto questa supposizione. Il trend, infatti, è in netta e costante crescita. E nonostante una fetta di italiani abbia deciso di comprare un’auto nuova o usata, il NLT (acronimo di noleggio a lungo termine) ha fatto registrare un nuovo balzo in avanti.
Un settore, ormai, al quale volgono lo sguardo anche importanti istituti di credito e assicurativi del nostro paese, che hanno fiutato le potenzialità di questo comparto. Affidarsi a chi esercita questa professione da svariati anni, con risultati lusinghieri in termini di soddisfazione della clientela, resta la miglior soluzione in termini di affidabilità e, in svariati casi, anche di economicità.