Acne: come trattarla

Cos’è e cause dell’acne

E’ il terrore delle adolescenti ma anche dei maschietti che, però, non se ne fanno un grande problema: parliamo dell’Acne, una malattia comune della pelle che si presenta con brufoli che non si riesce a debellare, a far sparire dal viso, dando un aspetto meno piacevole alla pelle.

Le ragazze vivono come un vero complesso questa malattia, tentando ogni modo per nascondere quegli antipatici brufoli, usando spesso dei Make up per nasconderli ma con questo rischiando di peggiorare la situazione. La formazione dei brufoli avviene quando i follicoli piliferi si infiammano e i pori si chiudono per la formazione di un “tappo” di sebo che ossida in superficie e impedisce nel contempo l’eliminazione dei batteri che si sono annidati nel poro della pelle.

Conseguenza di ciò è la formazione all’interno del poro di pus, un misto di globuli bianchi intervenuti a combattere i batteri e i batteri stessi, uccisi dai globuli bianchi mentre il sebo ossidato sulla superficie del poro scurisce dando origine a quello che comunemente si chiama “Punto nero”. Questi brufoli si localizzano soprattutto sul viso ma anche su collo, torace e schiena.

Particolarmente colpiti dall’acne sono adolescenti e giovani adulti, l’80% sono persone di età compresa tra gli 11 e i 30 anni ma particolarmente le femmine tra 14 e 17 anni e ragazzi tra i 16 e i 19 anni. La brutta abitudine di Schiacciare i brufoli nel tentativo di eliminarli, può provocare piccole cicatrici che poi restano a ricordo anche quando l’Acne scompare, quasi se4mpre con il passaggio dalla pubertà all’età adulta anche se l’acne può protrarsi ancora per alcuni anni.

Le cause dell’Acne

Non sono ancora note le cause di questa malattia che, peraltro, ha un carattere esclusivamente estetico, esistono diverse ipotesi che però ancora non trovano conferme scientifiche ma attorno all’Acne girano anche falsi miti.

Quello che pare certo è che alla base dell’Acne vi sia una particolare condizione ormonale e a conferma di questo vi è la constatazione che senza alcuna cura l’Acne va a scomparire dopo l’adolescenza, quando il quadro ormonale assume un equilibrio maturo ma anche l’insorgenza durante la gravidanza, in un evento in cui il quadro ormonale della donna subisce notevoli sconvolgimenti, depone a favore della causa ormonale di questa malattia.

Tra i vari miti relativi all’Acne vi è la credenza che sia legata ad una scarsa igiene mentre non è affatto così, anzi una eccessiva detersione della pelle, con prodotti troppo aggressivi, può stimolare un’eccessiva produzione di sebo che certamente facilità parecchio l’insorgenza dei brufoli e relativamente ai brufoli spesso si addossa la responsabilità ad alcuni cibi quali il cioccolato e cibi grassi, al salame eccetera ma non c’è alcuna evidenza del legame tra questi cibi e l’Acne.

E’ anche credenza diffusa che lo Stress provochi l’Acne ma anche questo non è vero, sebbene lo Stress possa provocare una maggiore produzione di sebo attraverso ari meccanismi, divenendo in questo modo un elemento predisponente.

Se si soffre di Acne, alcune azioni possono essere di beneficio come, ad esempio, operare una detersione delicata della pelle, possibilmente con prodotti naturali, tra cui il vecchio ed ottimo sapone Marsiglia, poi evitare assolutamente di schiacciare i brufoli e limitare l’esposizione solare. La pelle ha necessità di restare più naturale possibile, quindi andrebbero evitati prodotti cosmetici. Curare l’Acne non né facile, i risultati che si ottengono sono solo parziali.

Alcune pomate si sono dimostrate utili ma difficilmente risolutive. Pare essere particolarmente efficace l’acido acetilsalicilico, lo stesso dell’Aspirina, che riesce a depurare la pelle e ridurre i brufoli ma nei casi gravi il medico potrà anche prescrivere degli antibiotici anche per bocca, al fine di contrastare i batteri che sono responsabili della suppurazione dei brufoli. Saponi allo zolfo possono rivelarsi utili in quanto tale minerale ha proprietà depuranti ed antibatteriche ma occorre cautela nell’uso perché lo zolfo tende ad inaridire e irritare la pelle, con il rischio di un aumento della formazione del sebo che va evitata.